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Pavimenti esterni in pietra leccese: pietra naturale.

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COD: PV68 Categoria:

Descrizione

La Pietra Taurina: Pavimenti esterni in pietra leccese: pietra naturale.

Le pavimentazioni esterni in pietra leccese bianca sono un’ottima alternativa ai soliti pavimenti. La qualità della pietra per realizzare un rivestimento per esterni in pietra leccese bianca dipende dalle finiture e dai trattamenti applicati sulle pietre e sono realizzate in lastre con spessore di cm 4 larghe cm 50 ed alte cm 37.
I pavimenti e rivestimenti per esterni in pietra leccese da rivestimento sono di grande formato e permettono di risparmiare tempo e denaro durante il montaggio.
La posa della pietra leccese per esterno per il rivestimento di muri e pavimenti risulta semplice e può essere fatta su diversi supporti tipo: massetto in calcestruzzo o stabilizzato ben battuto.
I collanti che si possono usare per realizzare le pavimentazioni sono: malta bastarda, colla per piastrelle, direttamente su sabbia e cemento fresco o con buiacca.
I giunti possono essere chiusi semplicemente con un misto di sabbia fine e cemento, oppure possono essere usati i più comuni prodotti già preparati e pronti all’uso. Ottimo per viali, giardini, spiagge, piscine, pavimentazioni interne ed esterne per casali e ville.
La colorazione varia da una tonalità di bianco latte fino al giallo paglierino.
La stessa pavimentazione ha tutte le caratteristiche per essere posata in situazioni di carrabilità o semplicemente in percorsi carrabili.

Pavimento esterni in pietra leccese bianca.

I pavimenti e rivestimenti esterni in pietra leccese hanno diverse finiture, ed in base alle varie lavorazioni e trattamenti della pietra si possono ottenere diversi risultati finali.
Sebbene la pietra è sempre la stessa con caratteristiche e qualità di prima scelta i prezzi possono variare.
Abbiamo pavimentazioni adatte ad ogni esigenza.
Per conoscere i prezzi e le offerte delle nostre pavimentazioni per interni ed esterni e le detrazioni fiscali in corso compila il form qui sotto o invia una mail a info@lapietrataurina.it.

Un pò di storia della pietra dei pavimenti esterni in pietra leccese.

Nella terminologia commerciale, che in Italia è regolata dalla normativa UNI-4858, si indica con pietra una roccia, di norma non lucidabile, e dalla svariata composizione mineralogica. Usata sia come materiale da costruzione che da decorazione, che non rientra nelle tipologie marmo, granito o travertino definite dalla medesima normativa.
Vengono suddivise in due gruppi
   * rocce tenere e/o poco compatte: rocce sedimentarie clastiche e vulcanoclastiche
   * rocce dure e/o compatte: pietre a spacco naturale e rocce magmatiche effusive
La pietra taurina è una roccia dura e compatta calcarea appartenente al gruppo delle calcareniti marnose e risalente al periodo miocenico. È una formazione rocciosa tipica della regione salentina, nota soprattutto per la sua plasmabilità e facente parte della famiglia pietra leccese.

Questa roccia/pietra ha una composizione piuttosto omogenea:

l’esame petrografico rivela che è costituita principalmente da carbonato di calcio (CaCO3) sotto forma di granuli di calcare (microfossili e frammenti di fossili di fauna marina, risalenti a circa sei milioni di anni fa). Cemento calcitico, a cui si legano glauconite, quarzo, vari feldspati e fosfati, oltre a sostanze argillose finemente disperse (caolinite, smectite e clorite) Che, nelle diverse miscele e concentrazioni, danno origine a differenti qualità della roccia dalla più dura per la realizzazioni di pavimentazioni alla più morbida che ben si adatta per la realizzazione di elaborate e scenografiche opere in pietra.
La pietra taurina affiora naturalmente dal terreno o risulta appena coperta dalla terra e una volta riciclato il terreno per la coltivazione e appianato e livellato il sito è possibile realizzare enormi cave a cielo aperto. Profonde fino a diverse decine di metri e diffuse sul territorio salentino.
La pietra viene ricavata in forma di parallelepipedi di varie dimensione.
La particolarità della pietra è che durezza e resistenza della stessa, una volta estratta, crescono con il passare del tempo, e nella consolidazione la pietra assume una tonalità di colore ambrato simile a quella del miele.

La colorazione varia:

dal bianco latte fino al giallo paglierino, la roccia si presenta compatta e di grana fine, a differenza del carparo, altra tipologia di pietra affine rinvenibile nel Salento ma in zone diverse.
La pietra taurina è utilizzata sia in campo architettonico che scultoreo. Apprezzata anche in campo artistico ha avuto stima a livello internazionale grazie all’artigianato locale che nel corso dei secoli ha realizzato  la complessa architettura del Barocco leccese.
Pietra nota sin dall’antichità, nell’intero territorio salentino si trovano dolmen, menhir, statue e costruzioni romane realizzati e sapientemente lavorati con questo tipo di pietra.
I primi studi geologici risalgono alla seconda metà del XVI secolo, ma si deve a Gian Battista Brocchi, nel suo studio sulla configurazione geologica salentina (1818), l’identificazione, la prima datazione (fra Secondario e Terziario) e l’origine del nome della pietra leccese.
Non da meno sono i fossili che si possono rinvenire al suo interno durante l’estrazione e la lavorazione. Fossili rilevanti tipo: cefalopodi, delfini, capodogli, denti di squali, pesci, tartarughe e coccodrilli.

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